Dipartimento di Meccanica e Materiali
Dipartimento di Meccanica e Materiali
Università degli Studi Mediterranea
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Laboratori

Geotecnica


Responsabile scientifico:

Ricercatori:

Responsabile tecnico:

Assegnisti di ricerca:

Dottori di ricerca:

Dottorandi di ricerca:

  • Ing. Lidia Calvarano
  • Ing. Diego Ferrara
  • Ing. Domenico Ielo
  • Ing. Vincenzo Marcianò
  • Ing. Salvatore Nunnari
  • Ing. Paolo Suraci

Contatti:

Via Graziella - Feo di Vito - Facoltà di Ingegneria, Piano terra, 89100 - Reggio Calabria
tel. 0965 875 406 - Fax: 0965 875 201.
E-mail: michele.malara@unirc.it

Prezziario:

Prezziario prove contro terzi

Presentazione:

Il laboratorio di ingegneria Geotecnica è dotato di apparecchiature standard ed avanzate per lo svolgimento di attività didattica, di ricerca e conto terzi inerenti ad applicazioni di ingegneria civile ed ambientale.
Alle diverse attività del laboratorio partecipano con compiti e temi diversi tutti i componenti del gruppo di ricerca.

Attività di ricerca:

  • Opere in terra rinforzata
  • Bonifica dei siti contaminati
  • Frane e stabilità dei pendii
  • Tecniche di campionamento indisturbato di terreni granulari
  • Fenomeni di liquefazione
  • Comportamento di interfaccia terreno – struttura
  • Comportamento meccanico dei terreni stabilizzati a calce
  • Comportamento meccanico dei terreni stabilizzati a calce rinforzati con geosintetici

Apparecchiature standard:

  • Prove per la determinazione delle caratteristiche fisiche dei terreni;
  • Prove di classificazione;
  • Determinazione del peso specifico e del contenuto d'acqua;
  • Prove di permeabilità a carico costante e carico variabile;
  • Prove edometriche;
  • Prove di costipamento (Proctor standard e modificata);
  • Prove triassiali standard;
  • Prove di taglio diretto.

Apparecchiature di ricerca:

  • Prova di taglio diretto a rigidezza imposta;
  • Prova di taglio semplice statico e ciclico;
  • Prova triassiale ciclica a stress-path controllato;
  • Prova triassiale a suzione controllata ed a stress-path controllato;
  • Prove di sfilamento di inclusioni estensibili (in condizioni di carico statico e ciclico);
  • Prove di filtrazione idrodinamica su filtri di materiale sintetico (geotessili);
  • Prove di interazione terreno inquinante per lo studio di barriere permeabili reattive;
  • Agitatore rotante per esecuzione di Batch test;
  • Prove edometriche e triassiali su rocce tenere.

Opere in terra rinforzata con geosintetici

La ricerca nell’ambito del rinforzo del terreno riguarda il comportamento delle opere in terra rinforzata con inclusioni estensibili in condizioni di sollecitazione statiche e dinamiche. La ricerca mira alla formulazione di criteri di progetto in grado di prevedere il comportamento in condizioni ultime e di esercizio in zona sismica.
L’attività di ricerca si svolge sia in sito che in laboratorio.
L’attività sperimentale in sito si avvale di misure eseguite su opere in terra rinforzata in vera grandezza opportunamente strumentate.
L’attività di laboratorio riguarda lo studio dei fenomeni di interazione terreno-rinforzo mediante prove di pullout statiche e cicliche condotte su un’apparecchiatura di grandi dimensioni appositamente realizzata.

Bonifica dei siti contaminati

Nell’ambito della geotecnica ambientale è stata avviata una ricerca volta alla valutazione del possibile utilizzo delle barriere permeabili reattive per la bonifica di falde acquifere contaminate da metalli pesanti.
L’attività sperimentale riguarda la caratterizzazione e lo studio del comportamento di miscele granulari composite come mezzo reattivo nei confronti di inquinanti metallici.
Le prove di laboratorio consistono nell’esecuzione di:
  • batch tests per valutare la reattività dei mezzi granulari
  • prove in colonna per la determinazione delle cinetiche di degradazione dei contaminanti e per il dimensionamento della barriera.

Frane e stabilità dei pendii

La ricerca mira alla valutazione delle cause di innesco e di propagazione delle frane di colata. Tale attività prevede: la caratterizzazione dei fenomeni di dissesto (terreni coinvolti, tipi morfologici, densità di incidenza dei fenomeni); il prelievo in sito di campioni di terreno (rimaneggiati e indisturbati in blocco ed in fustella); la sperimentazione in laboratorio e la modellazione numerica.
La sperimentazione in laboratorio è rivolta a studiare il contributo dei processi di degradazione naturale e di desaturazione sul comportamento meccanico dei terreni naturali nell’innesco delle frane. In quest’ottica la sperimentazione si avvale oltre che delle tradizionali apparecchiature di laboratorio (prove di taglio diretto e prove edometriche), di apparecchiature specifiche per lo studio del comportamento meccanico dei terreni parzialmente saturi (pressure plate extractor e prove triassiali a suzione controllata).

Tecniche di campionamento indisturbato dei terreni granulari

I tradizionali metodi di campionamento influenzano in maniera significativa l’integrità strutturale dei terreni granulari, causandone perdita di fine, variazioni dell’indice dei vuoti, modifiche della struttura, etc. Il congelamento del terreno in sito rappresenta una tecnica efficace per ottenere campioni indisturbati di terreni granulari (sabbie e ghiaie).
La tecnica consente di ottenere campioni rappresentativi delle condizioni specifiche del sito, da sottoporre poi a prove di laboratorio per la determinazione delle proprietà (stato di addensamento, caratteristiche di resistenza e deformabilità, suscettibilità alla liquefazione ciclica). La tecnica di congelamento ha consentito il prelievo di campioni di lunghezza 4.40 m e diametro 0.8 m.

Fenomeni di liquefazione

Il termine “liquefazione” si riferisce ai fenomeni che hanno in comune lo sviluppo di elevate pressioni interstiziali e che possono verificarsi in materiali granulari saturi in condizioni di volume costante, in presenza di carichi di tipo statico o ciclico (ad es. in presenza di sisma).
Manifestazioni della liquefazione in sito possono essere: frane da liquefazione (sismoindotte), oscillazioni di strati superficiali, spostamenti laterali, vulcanelli di sabbia.
La previsione del potenziale di liquefazione dei terreni granulari riveste una grande importanza applicativa in quanto sia l’Eurocodice 8 che la nuova normativa sismica italiana fanno riferimento, nelle analisi di stabilità delle opere geotecniche in zona sismica (capacità portante delle fondazioni superficiali e profonde,opere di sostegno,stabilità dei pendii,ecc), in presenza di falda, alla resistenza al taglio ciclica dei terreni in condizioni non drenate.

Comportamento di interfaccia terreno-struttura

L’attività di ricerca sperimentale e teorica riguarda lo sviluppo della resistenza di attrito al contatto tra terreni e strutture.
Il comportamento all’interfaccia terreno-struttura è di fondamentale importanza per le applicazioni geotecniche (pali, tiranti, opere in terra rinforzata, chiodatura dei terreni etc.) per le quali la resistenza di attrito sviluppata tra i due mezzi rappresenta un’aliquota fondamentale dell’intera capacità portante.
Il problema viene studiato in laboratorio attraverso l’apparecchiatura di taglio diretto a rigidezza normale imposta che consente di studiare:
  • il comportamento attritivo tra terreno e struttura;
  • l’effetto confinante del terreno che circonda la struttura stessa.
Il problema, oltre che dal punto di vista sperimentale, viene studiato dal punto di vista teorico attraverso idonei modelli di comportamento che implementati in codici di calcolo consentono la soluzione di problemi al contorno.

Terreni stabilizzati a calce rinforzati con geosintetici

La ricerca nell’ambito del tema in oggetto mira a definire un modello di comportamento dei terreni stabilizzati a calce in assenza ed in presenza di geosintetici di rinforzo (mediante prove di laboratorio e misure su rilevati in vera grandezza).

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